Dato che gli agricoltori gestiscono circa la metà della superficie rurale dell’Unione europea, il settore agricolo rappresenta un’importante fonte di pressione sull’ambiente in Europa. Negli ultimi cinquant’anni, la politica agricola comune dell’Unione europea – che assorbe circa la metà del bilancio comunitario – ha incoraggiato il settore a diventare sempre più intensivo, tendenza favorita anche dalla crescente globalizzazione dell’economia mondiale.
Di conseguenza, il settore agricolo è responsabile di una grossa fetta dell’inquinamento delle acque di superficie e dei mari da parte di nutrienti, della perdita di biodiversità e dei residui di pesticidi nelle acque sotterranee. Le riforme della PAC negli anni Novanta e i provvedimenti adottati dal settore stesso hanno introdotto alcune migliorie, ma bisogna fare di più per raggiungere un equilibrio tra produzione agricola, sviluppo rurale e ambiente.
Esistono innumerevoli settori all’interno dei quali i sistemi di filtrazione, di qualsivoglia natura essi siano, vengano utilizzati per aumentare le performance e filtrare l’aria che l’uomo respirerà nel suo camion, che l’operatore respirerà nella cabina di lavoro del suo trattore agricolo o del suo macchinario nelle miniere e nelle cave.
Con l’emergenza dei pericoli causati da molti prodotti utilizzati in campo agricolo, i cosiddetti fitofarmaci, e’ indispensabile sensibilizzare gli agricoltori sulla necessità di sostituire regolarmente i filtri a carbone attivo che equipaggiano oggi tutte le cabine dei loro macchinari. Sono infatti soggetti a rischio di intossicazione e l’assorbimento di tali sostanze, come i fitoregolatori, gli anticrittogamici, gli insetticidi, gli acaricidi e tutti i vari composti per il trattamento delle coltivazioni, avviene per via cutanea ma soprattutto per inalazione.
Questi particolari tipi di filtri sono a triplo stadio, cioè’ costituiti da un prefiltro, da un tessuto ad altissima efficienza filtrante e da uno strato di carboni attivi che permette tramite assorbimento un abbattimento degli agenti inquinanti.
Le conseguenze di tali inquinanti, qualora entrassero nell’abitacolo o nella cabina di lavoro, sono allergie, asma, odori sgradevoli, difficoltà di sbrinamento, depositi sui cristalli e sui sedili, e ovviamente dei polmoni incrostati.
Questa tipologia di filtro a carboni attivi soddisfa pienamente tutti i canoni ed eccede i requisiti minimi imposti dalla normativa EN 15695-2:2009 : protezione contro le polveri, protezione contro gli aerosols e protezione contro i vapori sono valori garantiti nonché indiscutibile segnale di fervente attività di ricerca.
Solo la combinazione di molteplici fattori, tra cui l’assoluta qualità ed efficacia delle materie prime associate ad un’innovativa tecnologia, consente di fornire una vera barriera contro la penetrazione di particelle all’interno della cabina e, quindi, di raggiungere i rigorosi parametri dichiarati nella EN 15695-2:2009.