Mentre il mondo si scatena contro Donald Trump e le sue politiche anti-ecologiche, sarebbe opportuno che ognuno di noi iniziasse a guardare in casa propria per provare a ridurre l’inquinamento prodotto nella vita di tutti i giorni. Tra le fonti di smog ci sono, ovviamente, le auto che sono alimentate dalla benzina e dal gasolio, carburanti di origini fossili che hanno effetti notoriamente negativi sia per la salute dell’ambiente che per quella delle persone. Anche per questo motivo, negli ultimi tempi sono stati compiuti notevoli investimenti, dal punto di vista tecnologico, per lo sviluppo di carburanti alternativi, in grado di ridurre un fenomeno pericoloso come la diffusione del buco dell’ozono.
Per una volta si può essere ottimisti in proposito, dal momento che i dati sembrano essere piuttosto incoraggianti, soprattutto se si fa riferimento a quel che è stato reso noto in occasione della fiera Alternative Fuels Conferences & World Fair a cui hanno preso parte produttori di auto e aziende leader nel settore dei carburanti alternativi. Come è stato fatto notare da Autronica Autofficina e meccanico Tavagnacco, se è vero che nel nostro Paese le auto che sono alimentate con carburanti alternativi stanno diventando sempre di più – e il numero delle immatricolazioni lo conferma – è altrettanto vero che non tutte le auto ecologiche sono dello stesso tipo.
Rimanendo in Italia, per esempio, si scopre che il nostro territorio ha il primato continentale per ciò che riguarda le vetture alimentate a gpl ed è sul podio anche per le auto ibride, classificandosi al terzo posto. Qualche difficoltà in più, invece, viene riscontrata per le auto elettriche. E in effetti lo possiamo notare anche noi nella vita di tutti i giorni: quante stazioni di ricarica elettrica ci capita di vedere mentre viaggiamo in città o sulle extra-urbane principali? C’è molto da lavorare, insomma.