Quali sono i vantaggi di realizzare un cappotto interno

Isolare l’abitazione e non permettere la fuoriuscita del calore non è mai stato così facile come in questo secolo. Grazie alla presenza di materiali d’avanguardia e tecnologie innovative è possibile realizzare la protezione termica di un’abitazione in tempi relativamente brevi e con un’efficacia da record.

La totale ottimizzazione delle risorse termiche della casa, poi, è un processo che nella maggior parte dei casi viene effettuato in completo rispetto della natura circostante.

Il più dei materiali, infatti, è ecosostenibile e non si deteriora velocemente.

Nella corsa verso la coibentazione e il risparmio energetico, però, ogni interessato si troverà a dover scegliere tra tanti metodi e altrettante possibilità e per via della vasta gamma di materiali, tecniche e tecnologie almeno inizialmente si crea un grande imbarazzo della scelta.

Tra cappotto interno, quello esterno e quello medio, quale conviene scegliere e perché? Quali sono i loro vantaggi? E gli svantaggi?

Il cappotto interno: ecco gli aspetti positivi

Realizzando un cappotto di rivestimento interno, non si deve operare sulle superfici esterne dell’abitazione. Questo è di gran aiuto quando la faccia dell’edificio ha un alto valore culturale ed è sottoposta a vincoli architettonici di varia natura.

Altresì, il cappotto interno non intacca la visione paesaggistica delle abitazioni vicine, in quanto va a influire sul perimetro interno dell’abitazione.

D’altro canto, è possibile realizzare il cappotto interno anche quando si vive in un condominio e le regole condominiali vietano d’intaccare in qualsiasi modo la superficie esterna del palazzo.

In tutti questi casi diventa logico ricoprire le superfici interni della casa con del materiale isolante e poi rivestire il tutto con del cartongesso, formando così il cappotto interno.

Uno dei più grandi vantaggi di questo rivestimento è sicuramente il costo.

Difatti, non solo le superfici interessate dall’intervento sono più limitate, ma anche le condizioni di lavoro sono diverse (svolgendosi prevalentemente all’interno della casa).

Inoltre, i lavori di rivestimento dell’abitazione con un cappotto interno interessano solo alcune porzioni dell’edificio, e non certamente l’intera struttura (come avviene nel caso del cappotto esterno).

Per questo si avrà bisogno di meno lavoratori, che chiederanno un ricompenso minore per il loro lavoro.

I materiali di rivestimento sono praticamente gli stessi, mentre cambiano i tempi del lavoro.

Dovendo operare su delle superfici minori, sarà possibile ridurre i tempi dell’intervento anche dell’1/4.

Un altro aspetto positivo è la possibilità di eseguire l’intervento completamente fai-da-te.

Difatti, a differenza di come avviene per la realizzazione del cappotto esterno, in questo caso le procedure non sono così complesse e pericolose da richiedere per forza di cose l’intervento di un team specializzato.

Avendo a propria disposizione i materiali incollanti, i panelli isolanti e il cartongesso, è possibile montare il cappotto interno autonomamente in qualche ora di lavoro.

Tuttavia, il fai-da-te è comunque sconsigliato, perché una persona inesperta potrebbe lasciare degli spazi tra i panelli isolanti ed eseguire male l’intervento.

Tra i materiali isolanti da preferire spiccano quelli naturali, che a differenza degli sintetici danneggiano di meno la salute respiratoria degli inquilini (anche se i materiali naturali sono più costosi).

E gli aspetti negativi del cappotto interno?

In particolare val la pena ricordare l’eliminazione dei cosiddetti ponti termici, la cui assenza a lungo andare aumenta la dispersione di calore dall’interno verso l’esterno.

Per questo fatto, nella maggior parte dei casi viene preferito il cappotto esterno, in quanto più efficace.

D’altro canto, il cappotto interno può essere migliore per tutti quegli ambienti che subiscono un riscaldamento non continuo e saltuario.

Per questo in tutti gli uffici e nelle abitazioni con riscaldamento autonomo il cappotto interno potrebbe comunque servire da valido termoisolante.

Inoltre, rivestendo le mura interne della casa, si diminuisce la superficie vivibile.

Non si tratta, certamente, di una diminuzione troppo grande o accentuata.

Tuttavia, anche qualche centimetro potrebbe fare la differenza.

Inoltre, applicando i pannelli isolanti sulle superfici interne della casa, si può ricorrere nell’impossibilità di effettuare l’intervento su superfici particolari, come quelle della cucina o del bagno.

Per via di tutti questi aspetti, alla costruzione del cappotto interno è meglio abbinare anche dei lavori d’isolamento termico sulle porte e sulle finestre.

Come scegliere?

Ognuno deve tenere in mente gli obiettivi che vuole raggiungere adottando la soluzione con il cappotto interno o quella con il cappotto esterno.

Gli interventi di ristrutturazione richiedono sempre diverso tempo, energie e soldi e sarebbe davvero spiacevole se si raggiungessero degli obiettivi errati una volta terminato l’intervento.

Se si ha la necessità d’isolare termicamente la propria abitazione per tutto il giorno, meglio puntare sul cappotto esterno invece di quello interno.

Per le seconde case, invece, si può benissimo utilizzare il cappotto interno, che servirà comunque da valido termoisolante.

Prima d’iniziare i lavori, è comunque meglio consultarsi con dei professionisti del settore.

Utilizzando il web è possibile mettere a confronto i preventivi delle diverse aziende, puntando su quella che maggiormente si avvicina alle proprie necessità.

Valutando tutti i fattori, poi, è possibile anche risparmiare sui costi relativi allo studio di fattibilità, alla progettazione del cappotto interno e alla sua realizzazione pratica.